Maurensig Paolo - 2018 - Il diavolo nel cassetto by Maurensig Paolo

Maurensig Paolo - 2018 - Il diavolo nel cassetto by Maurensig Paolo

autore:Maurensig Paolo [Maurensig Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788806236663
Google: yptIDwAAQBAJ
editore: Einaudi
pubblicato: 2018-01-29T23:00:00+00:00


8.

Dopo la sua partenza, con il parroco e il borgomastro ci riunimmo parecchie volte per discutere i dettagli di questa... follia, ché in altro modo non si poteva definire. Tentai di indurli a riflettere su quanto stavano per fare. Qualcuno forse si ricordava il nome della casa editrice? Avevamo un indirizzo a cui rivolgerci? Un appiglio per poter indagare piú a fondo sull’attendibilità del personaggio? Ma non c’era verso di farli ragionare. Credo che neanche ricordassero i connotati di quell’individuo. D’altronde, se avessi dovuto darne una descrizione mi sarei trovato in difficoltà persino io che l’avevo osservato attentamente. Nella memoria la sua figura si frammentava in tanti particolari vistosi, come vistosa era la sua corpulenza, o il suono della sua voce impostata, da attore consumato; su questo eravamo tutti d’accordo, ma qualcuno si era forse accorto della sua zoppia, la quale faceva pensare che avesse una gamba artificiale, e quei capelli di un nero corvino non assomigliavano a una parrucca?

Fallí ogni tentativo da parte mia di indurli a usare maggior cautela nel dare completa fiducia a un individuo di cui non si conosceva nulla. Chissà come avrebbero reagito sapendo di aver appena stilato un contratto con il diavolo in persona.

Senza darmi ascolto, il borgomastro convocò subito una riunione di consiglio, e nel giro di pochi giorni i due locali posti al primo piano del palazzetto comunale furono sgomberati, e le centinaia di faldoni dell’archivio trovarono una sistemazione nell’interrato. Le pareti furono ridipinte, i pavimenti di marmo lucidati a specchio, e gli spazi arredati con cassettiere a ribalta e massicce scrivanie in noce. Non solo, ma il borgomastro insistette perché si istituisse da subito il premio letterario. Su come nominarlo non vi furono dubbi, ma si accesero invece parecchie discussioni su quelli che dovevano essere i limiti da imporre al concorso: non si voleva, infatti, coinvolgere l’intero territorio nazionale. Alla fine si decise che il premio Goethe sarebbe stato valido solo per gli scrittori residenti nel nostro cantone. Il bando fu stampato al piú presto, con una data di scadenza piuttosto stretta, dando cosí la possibilità ai letterati di Dichtersruhe di poter presentare nei termini prescritti i loro elaborati, e cercando al contempo di tagliare fuori tutti gli altri. La xenofobia funzionava ancora, fuorché per il diavolo, s’intende.

Nei giorni che seguirono, a causa anche del maltempo, restai chiuso in casa. Il Föhn, il micidiale vento caldo, spazzò per due giorni la vallata, deprimendo gli animi e istigandoli al suicidio.

In quel periodo di solitudine mi tornò in mente l’allusione malevola che mi era stata fatta dal dottor Volpone in merito a un presunto diario che tenevo nel fondo di un cassetto, e che forse avevo dimenticato. Che il diavolo sapesse qualcosa di preciso sul mio conto, o forse aveva colto fortuitamente nel segno? Era proprio a causa di un diario, infatti, che mi trovavo al confino: un taccuino ritrovato nella stanza di un giovane seminarista, mio allievo, che era morto in circostanze misteriose. Stefan si chiamava. Vero è che ero diventato il



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